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Arrivano i pannelli che funzionano meglio con le nuvole

fotovoltaico_organico_flessibile
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Pannelli solari che funzionano meglio in condizioni di nuvolosità diffusa: è l’idea di alcuni ricercatori inglesi del National Physical Laboratory, che hanno messo a punto delle nuove celle solari organiche, in grado di massimizzare la propria efficienza in caso di condizioni meteorologiche avverse.

I nuovi pannelli solari del National Physical Laboratory sono fatti in materiale organico flessibile e stampabile su stoffa grazie a una stampante 3D: queste caratteristiche li rendono ottimi candidati alla produzione di energia in movimento.

La gran parte dei pannelli solari presenti sul mercato è costruita per massimizzare la conversione della luce in energia elettrica, in condizioni di forte irradiamento solare: le celle messe a punto dai ricercatori inglesi, invece, raggiungono la massima efficienza in condizioni di nuvolosità, passando dal 10% al 13%.
Fernando Castro, capo del team del National Physical Laboratory ha spiegato:

Secondo le nostre osservazioni, il fotovoltaico organico funziona molto meglio in condizioni di scarsa luce diffusa. Le celle create nel nostro laboratorio andranno a produrre più energia, con materiali più economici e costi di installazione ridotti.

Le celle solari create dai ricercatori inglesi utilizzano, come semiconduttore, minuscole molecole organiche che possono essere sciolte in una soluzione e stampate con una stampante 3D: la loro installazione sui tetti sarebbe molto più semplice rispetto agli impianti classici, grazie alla loro leggerezza e alla flessibilità.

Molto semplicemente, il materiale si andrebbe a stendere sul tetto, senza bisogno di interventi di rafforzamento della struttura: prodotte in vari colori, le celle possono anche essere trasparenti e, quindi, applicabili sulle finestre.

Secondo i ricercatori del National Physical Laboratory, la flessibilità le rende adatte anche all’uso in movimento: l’elettronica di consumo e la moda potrebbero presto puntare su celle solari di questo tipo. Inoltre, alcune case automobilistiche come Fiat e Ford sarebbero interessate a una loro applicazione su tetti e finestrini delle vetture.

Le celle solari organiche attualmente presenti sul mercato presentano un’efficienza massima pari circa alla metà di quella delle celle solari in silicio: secondo i ricercatori inglesi, nel giro di pochi anni questo rapporto potrebbe ribaltarsi, a patto che gli investitori puntino su questo tipo di materiali.

Castro ha infatti concluso:

Il fotovoltaico biologico, che potrebbe offrire una maggiore efficienza nei cieli cupi della Gran Bretagna, è stato per molto tempo tralasciato da investitori e politica: saremmo semplicemente molto più avanti se si fosse posta la giusta attenzione su questa importante tecnologia.